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Come si partecipa alla sezione ‘Sorellanze del concorso nazionale di Toponomastica femminile e gli spunti tematici
Le due intellettuali, a 100 anni di distanza, hanno messo in luce le origini del patriarcato che pone la donna in condizione di inferiorità. Il progetto WooRgia rivela analogie e differenze lungo questa genealogia femminista. Partecipa alla sezione ‘Sorellanze’, coinvolgendo la tua scuola o università. L’obiettivo? Creare citazioni sui muri delle città
XII Concorso nazionale ‘Sulle vie della parità‘
Toponomastica femminile
Sezione D – Sorellanze
Da Virginia Woolf a Michela Murgia: genealogie femminili attraverso il tempo
Per partecipare alla XII edizione del Concorso nazionale ‘Sulle vie della parità‘, promosso da Toponomastica femminile, in collaborazione con il Virginia Woolf Project e il progetto WooRgia (WOOlf-muRGIA) di Purple Square, è necessario, è scritto nel bando
“promuovere una consapevolezza collettiva delle importanti tematiche trattate dalle due intellettuali e autrici – attraverso una attenta e ben documentata lettura di alcuni loro testi con un possibile confronto a distanza di un secolo – lasciando un segno che sia un’occasione pubblica di studio, riflessione e interiorizzazione”.
Lo scopo è lasciare infine delle “citazioni murarie”.
L’approfondimento è a libera scelta. Suggeriamo però, di seguito, alcuni spunti tematici.
I team di Virginia Woolf Project-ViWoP e di Woorgia (Woolf-Murgia) sono a disposizione per sostenere le/i docenti, studiose/i, nella partecipazione al bando.
Per questo motivo mettiamo a disposizione qui di seguito:
1) il bando completo con la modulistica e la specifica della sezione D Sorellanze (in pdf, versione stampabile)
2) alcuni percorsi tematici di cittadinanza attiva con l’indicazione di possibili letture di Woolf e Murgia
3) una nutrita raccolta di scritti, audio, video, in italiano ed inglese, relativi a Virginia Stephen Woolf; la bibliografia, il link ai podcast ‘Morgane’, alcuni estratti di interventi pubblici di Michela Murgia e i murale che le sono stati dedicati in tutta Italia in questo primo anno dalla scomparsa. (10 agosto 2023-2024).
VIII Edizione – anno 2020/2021
La scadenza per l’invio dei lavori del Concorso “Sulle vie della parità” è l’8 marzo 2025
La sezione D Sorellanze – WooRgia in pdf
Il modulo in PDF per compilare per la partecipazione al progetto
Il modulo in WORD/ODT per compilare per la partecipazione al progetto
PERCORSI TEMATICI
di Cittadinanza attiva
Per partecipare alla XII edizione del Concorso nazionale ‘Sulle vie della parità‘, promosso da Toponomastica femminile, in collaborazione con il Virginia Woolf Project e il progetto WooRgia (Woolf-Murgia) nato all’interno del movimento Purple Square , è necessario “promuovere una consapevolezza collettiva delle importanti tematiche trattate dalle due intellettuali e autrici – attraverso una attenta e ben documentata lettura di alcuni loro testi con un possibile confronto a distanza di un secolo – lasciando un segno che sia un’occasione pubblica di studio, riflessione e interiorizzazione”.
Il tema dell’approfondimento, così come forme e modalità (testo, immagini, video e altre forme multimediali) della presentazione delle riflessioni, sono a libera scelta ; è necessario produrre la documentazione delle citazioni murali di frasi di una o di entrambe le scrittrici in luoghi pubblici, eventualmente accompagnate da un dipinto e da un Qrcode che rimanda ai materiali pubblicati (sito di ente-scuola, università. Virginia Woolf Project si impegna a pubblicare i materiali).
Suggeriamo però, di seguito, alcuni spunti tematici.
spunto tematico #1
LA GUERRA, IL FASCISMO
Tema adatto per scuole medie e superiori, università
Origine del patriarcato: entrambe le intellettuali ne svelano le radici
Patriarcato e fascismo
Patriarcato e guerra
Come contrastare patriarcato, fascismo, guerra: il ruolo delle donne e della società civile
Letture a confronto:
Virginia Woolf: Le tre ghinee (saggio)
e/o Virginia Woolf: La stanza di Jacob (romanzo)
Michela Murgia: Istruzioni per diventare fascisti (saggio)
Virginia Woolf: Le tre ghinee
Un avvocato chiede a Virginia Woolf di fare qualcosa per prevenire il fascismo dilagante e la guerra (il secondo conflitto mondiale è ormai alle porte). Tra il 1937/38 la scrittrice inglese risponde con ‘Le tre ghinee’, ovvero i soldi che spenderebbe per le donne, non per la Patria. La guerra, spiega Woolf nella sua lucida analisi, è frutto del sistema patriarcale: “In quanto donna non ho patria. In quanto donna la mia patria è il mondo intero” – scrive Woolf suggerendo la nascita di una ‘Società delle estranee’. Per Woolf la donna aiuterà nel prevenire la guerra quando smetterà di essere ‘la donna di’ e potrà essere sé stessa, con un proprio sistema di valori, economico e di potere. Woolf, però, e qui sta la vera rivoluzione, dopo aver analizzato lucidamente la condizione di inferiorità di fatto delle donne nella società, non chiede un’emancipazione femminile attraverso la ‘parità’ tra i sessi, bensì attraverso l’affermazione, in positivo, delle donne, del loro modo di essere, diverse, estranee al patriarcato. Virginia Woolf analizza nelle note al testo anche le figure di Hitler e Mussolini, dittatori a lei coevi che stavano portando l’Europa sul baratro di una seconda guerra mondiale, dopo i disastri della prima (possibile lettura separata di ciascuno dei 3 capitoli de Le tre ghinee per classe/gruppo/studente).
Il solo tema della guerra, può essere affrontato anche con la lettura de La stanza di Jacob. A differenza de Le tre ghinee, che è un saggio alquanto analitico e approfondito, La stanza di Jacob è un romanzo tramite il quale Virginia Woolf crea un nuovo modo di parlare degli effetti prodotti dalla guerra (ed in questo è rivoluzionario anche in quanto forma letteraria inedita, di rottura degli schemi), in questo caso la Prima Guerra Mondiale. Non racconti dal fronte ma, attraverso un processo di ‘dissolvenze’, il ricordo che varie persone hanno di Jacob, la cui stanza, in cui stava costruendo il suo futuro di studio, rimane vuota. “‘La stanza di Jacob’ è occasione di parlare della guerra da un punto di vista diverso – spiega Elisa Bolchi, dell’Italian Virginia Woolf Society -. Non solo il punto di vista maschile, il fronte, i soldati. Ma di parlare di ciò che ha prodotto la guerra come il vuoto del personaggio principale, che è la scomparsa di un’intera generazione, e poi portare il punto di vista della donna, della madre che mette al mondo carne da macello. E’ un modo interessante per affrontare la narrazione della Prima Guerra Mondiale nei licei”. Qui il video di approfondimento con Nadia Fusini e Elisa Bolchi e Liliana Rampello.
Michela Murgia: Istruzioni per diventare fascisti
Michela Murgia in questo saggio usa sapientemente la provocazione, il paradosso e l’ironia per invitare ad alzare la guardia contro i pesanti relitti del passato che inquinano il presente. E ci mette davanti a uno specchio, costringendoci a guardare negli occhi la parte piú nera che alberga in ciascuno di noi. *************(Einaudi, da cambiare********
Materie: storia, educazione civica, filosofia, scienze sociali, condizioni delle donne, lingua inglese (Woolf testo in originale)
Link disponibili:
Le tre ghinee: i concetti in 10 slide
Le tre ghinee – audiolibro
Le tre ghinee – staffetta di lettura
Istruzioni per diventare fascisti Michela Murgia sugli italiani e il fenomeno dell’immigrazione
RepIdee – Michela Murgia: “Istruzioni per diventare fascista”
Materia: storia, letteratura italiana, letteratura inglese, educazione civica, filosofia, condizione delle donne, questione di genere.
spunto tematico #2
EMANCIPAZIONE DELLA DONNA E DELLA SOCIETA’
VERSO UNA DIGNITA’ DEL FEMMINILE: DAGLI SPAZI FISICI A QUELLI INTERIORI DI LIBERTA’ ESPRESSIVA
Femminismi a confronto a distanza di un secolo: il patriarcato vivo e vegeto
Assenza del femminile dalla storia: le donne affollate nell’ombra
Spazio fisico e mentale: la stanza tutta per sé
Il lavoro e il salario come strumenti di dignità ed emancipazione
Il lessico come strumento di parità e democrazia
Letture a confronto
Virginia Woolf: Una stanza tutta per sé (saggio)
Virginia Woolf: Phyllis e Rosamond (racconto breve disponibile online e audio)
Michela Murgia: Stai zitta! (saggio)
Virginia Woolf e Michela Murgia su piani diversi dello spazio e del tempo convergono sulla necessità di imparare a leggere la storia attraverso i suoi vuoti che, a guardarci bene dentro, si rivelano straordinariamente affollati. Entrambe decidono di prestare la voce ad una grande assenza, quella femminile, proclamando la necessità di uno spazio, arbitrariamente riempito per secoli da altri, in cui la creatività e la libertà espressiva possano finalmente trovare voce e restituire dignità. Virginia ci lascia sostare davanti alle porte chiuse, al cospetto dei prati su cui non possiamo poggiare i piedi.
Michela ha come destinazione il lessico come strumento democratico: ognuno di noi può decidere in ogni istante quali parole usare e quali no.
Una stanza tutta per sè
Nell’ ottobre del 1928 Virginia W. fu invitata a tenere due conferenze rivolte alle studenti degli Istituti femminili dell’Università di Cambridge sul tema Le donne e il romanzo. Partendo da alcune domande “scomode”, dà vita ad un vero proprio manifesto sulla condizione femminile di secolare esclusione e di condanna al silenzio, inflitta dalla cultura patriarcale: “La storia che omette la donna è strana, irreale e sbilenca, andrebbe riscritta perché le donne possano figurarvi” – sottolinea Woolf.
Perché non vi è traccia della donna prima del 700? La donna non scrive e raramente tiene un diario, di lei rimangono solo una manciata di lettere. Non vi è traccia di opere teatrali o di poesie attraverso le quali formulare un giudizio su di lei. Dov‘erano le donne? Esisteva una stanza in cui ritirarsi a scrivere? E soprattutto veniva insegnato loro a scrivere? Esiste una grande disparità, e una grande ingiustizia. Attraverso la figura esemplificativa di Judith, immaginaria sorella di Shakespeare, altrettanto “meravigliosamente dotata” ma costretta in casa, nell’impossibilità di studiare, costretta ai lavori domestici e promessa sposa, Woolf reclama uno spazio fisico e mentale per la donna (Una stanza tutta per sé) e una sua indipendenza economica (una propria rendita, all’epoca di 500 sterline annue). Il merito riconosciuto all’opera, che diviene presto bandiera femminista, è anche il tentativo di riordinare la storia delle scrittrici, partendo da Aphra Behn, per arrivare a Jane Austen, le sorelle Brontë e finire con George Eliot.
Una stanza tutta per sé in audiolibro
Una stanza tutta per sé video rappresentazione teatrale
Nel caso si scelga questo approfondimento e questa lettura, proponiamo un approfondimento di Una stanza tutta per sé, suddiviso per capitoli.
Virginia Woolf: Phyllis e Rosamond
Nel racconto ‘Phyllis e Rosamond’ Virginia Stephen Woolf tratta della condizione di cinque personaggi che descrive tutte femmine: “un errore iniziale” di cui dovranno rammaricarsi per tutta la vita ”spesa per conto dei genitori”.
Si tratta di 5 sorelle. Due sono ‘figlie di famiglia’, condannate a sottostare alla volontà dei genitori. I salotti sono la loro “arena professionale” in cui cercare marito. Due decidono di “coltivare l’intelletto, andare all’università riuscire bene e sposare dei professori”. La quinta si sposa giovane.
Il valore universale del primo racconto che la scrittrice inglese scrisse a 24 anni, sta nel prologo. “Ognuna di noi – scrive – dovrebbe annotare i dettagli di una propria giornata; la posterità sarebbe felice di quella cronaca quanto lo saremmo noi” nel ritrovare un reperto analogo risalente, ad esempio, al 1500.
Virginia Woolf ne fa subito una questione di genere. I ritratti di questo tipo “appartengono quasi invariabilmente al sesso maschile”, mentre le donne sono marionette manovrate da fili oscuri. “Potrebbe valere la pena assumere a modello una delle tante donne affollate nell’ombra” scrive Woolf, descrivendo poi la giornata tipica trascorsa dalle cinque giovani donne il 20 giugno 1906.
Materie: letteratura, storia, inglese, educazione civica, condizione delle donne all’inizio del XX secolo.
Phyllis e Rosamond testo in italiano
Phyllis e Rosamond testo in inglese
NdA: Questo racconto ha dato spunto alla nascita del Virginia Woolf Project che si pone lo scopo di raccogliere questa eredità culturale rilanciando il compito, suggerito da Woolf, di tenere traccia delle storie delle donne, ospitando racconti o semplici diari di vita in un sito web destinato a divenire un grande affresco del ‘femminile’ di questa epoca.
Stai zitta!
“L’unica donna che si merita il rispetto paritario degli uomini in un mondo sessista è quella che agisce come ci si aspetta dal più machista dei maschi. Questa evidenza si impara prestissimo e ha come conseguenza il fatto che molte donne pensano effettivamente che per essere rispettate ed accolte in una dinamica di potere occorra passare attraverso un processo di assimilazione non al maschio – i maschi sono troppi -, ma all’idea sociale del maschile, che nel patriarcato è solo una”. (Citazione da Stai zitta, pag. 80 ed. Einaudi)
Si possono mettere a confronto: cap…./ cap…….
materiale multimediale: podcast
Michela Murgia: «Il tempo migliore della mia vita» | Vanity Fair Italia
Il corpo dello stato. La carne della donna come spazio politico
Michela Murgia racconta il linguaggio che discrimina le donne
Materie: educazione civica, scienze sociali, filosofia, economia, letteratura, letteratura inglese, storia, condizione della donna
spunto tematico #3
x scuole medie e superiori, università
PROFESSIONI PER LE DONNE
Accesso al lavoro per la dignità
Ostacoli per la donna: Angelo del focolare e l’essere incarnata
Morgane: donne non convenzionali raccontante per iscritto e nei podcast
Letture a confronto
Virginia Woolf: Professioni per le donne (breve saggio disponibile online e in pdf???)
Michela Murgia: Morgane (due saggi, ricca serie di podcast)
Professioni per le donne
“Professioni per le donne” è una versione abbreviata di un discorso che Virginia Woolf tiene nel 1931 in una sezione della National Society for Women’s Service, un’organizzazione femminista britannica, impegnata sul fronte della lotta per i diritti alle donne. Pubblicate postumo nella raccolta The Death of the Moth and Other Essays, queste brevi pagine contengono una riflessione appassionata sull’accesso delle donne alle professioni (anticipo lucido dell’amara intuizione di Simone De Beauvoir che ne “Il secondo sesso” affermerà che l’emancipazione delle donne nell’età moderna, non accompagnata dall’accesso al lavoro, è stata “per niente”). Come è tipico di Woolf, il sistema dell’oppressione femminile è filtrato attraverso la sua esperienza personale e si concentra [[[[- dalla posizione privilegiata che l’autrice riconosce a sé stessa, perché non c’è nulla – afferma – di più semplice e accessibile per una donna che scrivere romanzi -]]]]]] su due ostacoli che rischiano spesso di passare in sordina nelle analisi [[[più tecniche (nel senso di ]]] socio-economiche [[[[[) e che hanno sbarrato anche la sua pur “semplice” strada]]]]: il fantasma dell’angelo del focolare (e cioè la pressione del ruolo di cura che la cultura patriarcale attribuisce solo alla madre E DI SUBALTERNITA’ RISPETTO ALL’UOMO) e la difficoltà, ancora più sottile e difficile da fronteggiare, di sentirsi “incarnata” CIOè [[[[[[ SPIEGARE CON UN ESEMPIO?- dare valore pieno alle esperienze del corpo, anche, e soprattutto, negli spazi di permeabilità tra vita privata e vita pubblica.]]]]].
Woolf richiama alla necessità di indagare senza sosta ostacoli e fantasmi all’accesso alle professioni e di analizzare i fini della lotta: […] Anche quando formalmente la strada è aperta, quando niente impedisce a una donna di diventare medico, avvocato, pubblico funzionario, su quella strada si levano, credo, molti fantasmi e molti ostacoli. Analizzarli e definirli è a mio avviso di grande valore e importanza; perché solo così il travaglio è condiviso, le difficoltà si risolvono. Ma oltre a questo, è necessario anche analizzare i fini e gli scopi per cui lottiamo, per cui combattiamo contro questi formidabili ostacoli. Quei fini non possono essere dati per scontati; vanno costantemente rimessi in discussione e analizzati.
Il tema della necessità dell’indipendenza economica che anima il saggio “Una stanza tutta per sé” è ribadito in chiusa, ma non come obiettivo ultimo, bensì come punto di partenza.
Guadagnate le vostre cinquecento sterline l’anno. Ma questa libertà è solo un inizio, la stanza è vostra, ma è ancora spoglia. Bisogna ammobiliarla, bisogna dipingerla; bisogna condividerla. Come intendete ammobiliarla, come intendete dipingerla? Con chi intendete dividerla, e a quali condizioni?
Sono domande che risuonano ancora.
Il breve saggio Professioni per le donne
Michela Murgia: Morgane
Morgane è una raccolta scritta in due volumi (il terzo è in uscita), editi da Mondadori, delle storie che Michela Murgia e Chiara Tagliaferri hanno scritto e raccontato a partire dal 2018 per un podcast dallo stesso titolo. Il nome parla già: la Morgana del titolo è la maga (o fata) della saga di Artù, protagonista del best seller “Le nebbie di Avalon” ed assurta dalle due scrittrici a simbolo di rottura della regola: Morgana è chiunque, donna, uomo o altro, che decida di vivere senza porre freno alla propria libertà. Costi quello che costi: solitudine, condanne, rifiuti, perdite inclusi. Morgana è chi prende le distanze dalle regole acquisite per seguire quelle della propria natura. Morgana è chi non vuole carte d’identità imposte da altri, ma rivendica il diritto di essere solo se stesso. Morgana la maggior parte delle volte significa anche strano, difficile, non convenzionale, rivoluzionario, misterioso […]. Morgana scrive la propria storia perché non vuole che altri mettano i punti nei punti sbagliati.
Dentro Morgana Tagliaferri e Murgia colgono il suggerimento di Woolf: raccontano di come donne del passato e del presente hanno guadagnato rendite e stanze e di come le hanno ammobiliate, dipinte, condivise. Ma raccontano anche degli ostacoli che le donne continuano a trovare sul loro percorso, frutto della persistenza dei fantasmi che già nel 1931 Woolf chiamava “l’angelo del focolare” e le “esperienze del corpo”.
[[[Se sono aumentati i modi accettati in cui le donne possono esistere come persone, molti altri sono ancora considerati discutibili, qualche volta dalle donne stesse. ]]] Ci sono ancora modi “giusti” o “sbagliati” di essere artiste, professioniste, politiche, atlete, donne che fanno figli e donne che scelgono di non farli. Ci sono persino modi “giusti” e modi “sbagliati” di essere femministe.
Nel caso si scelga questo approfondimento e questa lettura e/o podcast, ecco qui l’approfondimento sulle figure femminili ‘Morgane’ di Michela Murgia raccontate nei due volumi.
Il podcast Morgane, con le sue 3 stagioni, contiene tantissime altre storie, ciascuna delle quali può essere messa in relazione al testo di Woolf, con un focus su ostacoli, fantasmi, scopi che ciascuna delle donne-morgane raccontate dalle autrici (tra cui figura Murgia stessa, scomparsa il 10 agosto del 2023) ha affrontato e assunto durante la propria avventura umana e professionale.
Il podcast Morgane su Spotify
Materie: educazione civica, lingua e letteratura italiana, storia, lingua e letteratura inglese, filosofia, economia, educazione motoria, storia della moda, storia dell’arte, storia della musica, religione
spunto tematico #4 (ANCORA IN LAVORAZIONE)
per scuole superiori e università
QUESTIONI DI GENERE (RUOLI E TRANSIZIONI)
Orlando da uomo a donna: Woolf 100 anni fa prova a calarsi in entrambi i panni e ‘racconta’ ,
non senza ironia, le differenze, gli sterotipi, le usanze e gli abiti che racchiudono uomini e donne in un ruolo
God save the queer: un costrutto religioso escludente, una fede
che invece racchiude i/le credenti in un cerchio senza gerarchie
Letture a confronto:
Virginia Woolf: Orlando (romanzo)
Michela Murgia: God Save The Queer (saggio)
Orlando:
Lord Orlando è un principe giovane e bellissimo, solitario, coraggioso, che vive alla corte di Elisabetta I. Un poeta innamorato e tormentato, che si porta sempre dietro il manoscritto del suo poema, La Quercia. Ha gambe lunge (come Vita ??????????????????????????????? è un testo copiato e incollato? cmq va precisato chi è Vita Sacheville West) e ama gli spaniel e vive in un enorme e antico castello. Le sue giornate trascorrono tra giovanissime spasimanti e eventi di corte, ma gli anni corrono veloci e sono interrotti da sonni profondissimi da cui Orlando si risveglia profondamente cambiato. Nel corso di 4 secoli vive vite diverse, epoche diverse finché un giorno, mentre si trova a Istanbul come ambasciatore, si risveglia da uno dei suoi profondissimi sonni con un altro corpo: quello di una donna. Se la vita con gli zingari, liberi da convenzioni, le insegna che nulla è cambiato in lei e che spesso sono solo gli abiti a fare la differenza tra un genere e l’altro, il ritorno a Londra in piena epoca vittoriana colpisce Orlando con le convenzioni – sociali e fisiche- a cui il genere femminile era co-stretto odia i vestiti che è forzata a indossare: lacci, stringhe e corpetti, crinolina) e le fa realizzare gli svantaggi e i vantaggi della sua nuova condizione.
Nel caso si scelga questo spunto tematico, a questo link un approfondimento tematico di Orlando con alcuni passaggi importanti del libro, indicati per capitolo.
Filmografia: Orlando, my Political Biography, Paul B. Preciado, 2023
God Save the Queer: CREDO SIA INTRO EINAUDI … ANDREBBE RISCRITTA
Si può essere persone femministe e cattoliche allo stesso tempo?
Michela Murgia, cattolica e femminista, pensa di si e per rispondere a questa domanda, si addentra nelle contraddizioni della religione cattolica, ridiscutendo gli insegnamenti ricevuti, rielaborandoli tramite quanto appreso dalla lettura del Vangelo e rinnovandoli con intelligenza. Partendo dal Credo, passando per l’iconografia cristiana e attraversando la propria esperienza personale, Murgia ci mostra come la pratica della soglia e quindi la queerness, sia una pratica cristologica.
“Vorrei capire, da femminista, se la fede cristiana sia davvero in contraddizione con il nostro desiderio di un mondo inclusivo e non patriarcale, o se invece non si possa mostrare addirittura un’alleata. Da cristiana confido nel fatto che anche la fede abbia bisogno della prospettiva femminista e queer, perché la rivelazione non sarà compiuta fino a quando a ogni singola persona non sarà offerta la possibilità di sentirsi addosso lo sguardo generativo di Dio mentre dichiara che quello che vede “è cosa buona”».
Nel caso si scelga questo suggerimento tematico a questo link è disponibile un approfondimento su God save the queer con alcuni passaggi importanti del libro.
TUTTO SU VIRGINIA WOOLF
Scorrendo qui trovi:
Testi in italiano e inglese, audiolibri, video-lezioni, studi
utili per partecipare alla sezione ‘Sorellanze’ del
concorso nazionale ‘Sulle vie della Parità’
TUTTO SU MICHELA MURGIA
Scorrendo qui trovi:
Indicazioni di romanzi e saggi, audiolibri, podcast, interventi tv o in pubblico di Michela Murgia
utili per partecipare alla sezione ‘Sorellanze’ del
concorso nazionale ‘Sulle vie della Parità’
Il racconto ‘Phyllis e Rosamond’ che ha ispirato
il Virginia Woolf Project:
raccogli l’eredità di Virginia
e fai uscire le donne dall’ombra
In‘Phyllis e Rosamond ’Virginia Woolf tratta della condizione di cinque personaggi che descrive tutte femmine: “un errore iniziale” di cui dovranno rammaricarsi per tutta la vita ”spesa per conto dei genitori”.
Leggi il testo in italiano
Audiolibri di Michela Murgia
Gli audiolibri letti dall’autrice,
Michela Murgia:
“L’incontro” Emons Libri (2012)
“Accabadora” Emons Libri (2018)
“Noi siamo tempesta” Salani Murgia(2019)
“Stai zitta” Mondadori Murgia (2021)
“God save the Queer” Mondadori (2022)
Audiolibri postumi di Michela Murgia
letti da Lorenzo Terenzi:
“Tre Ciotole” Mondadori (2023)
“Dare la vita” Mondadori (2024)
L’audiolibro “L’ho uccisa perché l’amavo. Falso!” (Emons) di Michela Murgia e Loredana Lipperini, letto da quest’ultima (2024)
Gli audiolibri, come i libri, possono essere acquistati, presi in biblioteca, oppure ascoltati sulle piattaforme in abbonamento:
Audible, Storytel, Voxa, Bookbeat
Al Centro Nazionale Libro Parlato
(risorse dedicate a disabili visivi) sono disponibili gli audiolibri di Murgia:
“Accabadora”
“Ave Mary: e la Chiesa inventò la donna”
“Chirù”
“Dare la vita”
“Futuro interiore”
“God save the Queer”
“Il mondo deve sapere”
“Istruzioni per diventare fascisti”
“L’incontro”
“Noi siamo tempesta”
“Persone che devi conoscere”
“Stai zitta”
“Tre ciotole”
M. Murgia – Chiara Tagliaferri “Morgana: storia di ragazze che tua madre non approverebbe”
M. Murgia – Loredana Lipperini:
“L’ho uccisa perché l’amavo. Falso!”
Su youtube: Accabadora capitoli 1 – 7 Lia DI’
Il precedente concorso di Toponomastica femminile con una sezione dedicata a ViWoP,
ha portato all‘intitolazione a Virginia Woolf di diverse aule in scuole e atenei
in tutta Italia , dalla Lombardia alla Calabria,
e di una strada a Torino,
un Giardino a Bologna,
una Passeggiata a Lodi
Michela Murgia è morta
prematuramente il 10 agosto 2023
Finora le sono stati dedicati
alcuni murali a Roma, Milano, Napoli, Bologna,
a Cabras (Sardegna) sua città Natale,
e delle sale all’Università di Siena,
nella Biblioteca di Castelnuovo
e al centro civico Municipio 8 di Milano
Ascolta Una stanza tutta per sé in audiolibro o guarda la versione teatrale
Ascolta il Podcast Morgane (link su Spotify)
I libri di Michela Murgia
disponibili in altre lingue
All Virginia Woolf’s books, letters,
diaries in original language
Segui il canale Sorellanze Woorgia Toponomastica relativo al concorso su Telegram! Potrai essere in contatto diretto con le curatrici del progetto WooRgia, chiedere informazioni, visionare aggiornamenti e confrontarti eventualmente con altre docenti
Virginia Woolf Project – ViWoP, chi siamo e cosa facciamo
Virginia Woolf Project – ViWoP, che è nata con lo scopo di raccogliere l’eredità di Virginia Woolf, dando voce alle donne e rilanciando la figura della scrittrice inglese, ha già promosso con l’associazione nazionale Toponomastica femminile una sezione del concorso ‘Sulle vie della parità’, LINK DA CAMBIARE) con l’obiettivo di portare scuole ed atenei ad approfondire la figura e gli scritti di Virginia Woolf, divenuti punti di riferimento imprescindibili per il femminismo oltre che per la letteratura, e a promuovere (anche di concerto con altri enti), l’intitolazione di strade, aule, luoghi di cultura alla scrittrice inglese. L’esito è stato davvero positivo: 2 capoluoghi di regione come Bologna e Torino e 1 capoluogo di provincia come Lodi hanno intitolato strade, parchi e passeggiate alla intellettuale inglese, mentre scuole e università le hanno dedicato aule magne e sale.
Ora un’altra novità: Toponomastica femminile ha dedicato una nuova sezione, ‘Sorellanze’ del concorso al confronto tra Woolf e Murgia a distanza di un secolo. ViWoP ne è felicissima ed è a disposizione delle scuole che intendano aderire.
Associazione Toponomastica femminile concorso
Sulle vie della parità
L’associazione Toponomastica femminile si pone, col concorso Sulle vie della parità, tre obiettivi fondamentali:
– dare visibilità alle donne in tutti gli spazi pubblici;
– diffondere l’uso di un linguaggio non sessista;
– promuovere percorsi educativo-didattici volti a contrastare atteggiamenti non corretti verso le donne e la società.
Rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, agli atenei e agli enti di formazione, il concorso è finalizzato a riscoprire e valorizzare, attraverso percorsi spaziali e temporali, fisici, ludici, artistici e narrativi, il contributo offerto dalle donne alla costruzione della società.
o della scrittrice e/o sui suoi libri, nonché documenti ufficiali sulla richiesta dell’intitolazione e dell’eventuale delibera o cerimonia. I migliori lavori saranno pubblicati sulla rivista Vitamine vaganti (www.vitaminevaganti.com) e sul sito ViWoP.
Progetto Woorgia di Purple Square
chi siamo e cosa facciamo
Approfondimento di Una stanza tutta per sé
Cap.1
BUONE DOMANDE. Woolf dà inizio alla propria riflessione a partire da alcune domande, domande scomode perché riveleranno sul nascere molti risvolti negativi intrinsecamente legati alla donna. Elenco di domande che Virginia si pone: Pag.4-5 (edizione Einaudi).
LASCITO. Woolf sente il bisogno di avvisarci rispetto alla narrazione che si appresta a fare, potrebbe (e così sarà) contenere più verità che fatti. Queste porzioni di verità vogliono essere un lascito per le donne di ieri, oggi e di domani.
DISOBBEDIENZA. Le dinamiche per cui Virginia si muoverà nello spazio interiore, mentale, ed esteriore, luoghi farà i conti con puntuali infrazioni e necessità di rottura con gli schemi, di creatività e pensiero divergente, di disobbedienza insomma. Pag. 36 (Ed. Feltrinelli).
Cap.2
PATRIARCATO. Identikit Professor X, Uomini che parlano e scrivono di donne. Pag. 60-61- 63. (Ed. Einaudi)
DONNA SPECCHIO/figura uomo ingrandita. Pag. 73.
IDENTIKIT DONNA. La soppressione del proprio talento come la morte, fa lavori che non le corrispondono, non ha rendita. Visibilità, invisibilità, anonimato (mancanza di legittimazione: donna, specchio,mancanza di autorevolezza, risvolti negativi mascolinità /donna specchio Pag 75.
Cap. 3
ASSENZA DELLA DONNA NELLA STORIA DELLA LETTERATURA. Storia della sorella di Shakespeare
Cap.4
STORIA DELLE SCRITTRICI. Da Aphra Behn, per arrivare a Jane Austen, dallle sorelle Brontë a finire con George Eliot
Cap.5
LA STANZA. Punto di osservazione femminilità come forza creativa.
DONNE CANCELLATE DALLA STORIA. Donne mai citate, più che dimenticate.
DIRITTO DI CRITICA VERSO L’ALTRO SESSO. Come riappropriarsi di una visione autentica.
RICHIAMO ALLE DONNE DEL FUTURO.Pag.187 Ed. Einaudi
RICHIAMO AL CORAGGIO CHE SERVE A TUTTE LE DONNE. (commovente) ultima pag. del cap.5.
Approfondimento figure femminili Morgane di Michela Murgia
MOANA POZZI Accusata di essere una donna oggetto, è al contrario colei che nessuno è riuscito a possedere veramente. Delle pulsioni ha scelto di fare un mestiere, in un’Italia disposta ad accettare solo donne sante. Ma a lei non interessa altro che ardere di passione, “essere eterna, non finire mai”.
CATERINA DA SIENA Guidata da una fede originaria, quasi primitiva, è una donna che a metà del Trecento si siede accanto a capi di stato e di anime, senza paura di parlare, di influenzare, di guidare.
GRACE JONES La pantera dall’energia feroce, capace di trasformare tutta la paura avuta nell’infanzia in uno show ad alta tensione che scaglia come un anatema sul suo pubblico. Che canti, balli, sfili o reciti, lei spiazza ruggendo la propria integrità.
SORELLE BRONTË Pioniere inconsapevoli, dalla provincia contadina più estrema sono capaci di scardinare tutti i confini in cui la donna è stata relegata, influenzando generazioni e generazioni di scrittori e scrittrici. Non si accontentano di osservare il mondo, vogliono farne furore e poesia.
MOIRA ORFEI La regina del circo, nata in una carovana e nomade nell’animo, donna monumentale capace di usare la femminilità più canonica in esibizioni esplosive, nello show e non solo.
TONYA HARDING L’atleta del magico triplo axel, capace di passare dai miracoli di equilibrio e controllo sulla pista di ghiaccio alle rovinose cadute nella vita. Icaro del pattinaggio artistico, è andata troppo lontano fino a bruciarsi. Una donna che impara ad amarsi molto tardi, ma per fortuna non troppo tardi.
MARINA ABRAMOVIĆ
Fa dell’inquietudine la materia prima del proprio lavoro, una guerriera sopravvissuta a conflitti che hanno lasciato cicatrici e ferite da cui entra la luce e la bellezza dell’arte. Non ha mai paura di distruggere e distruggersi perché solo così, ne è convinta, si può trascendere il tempo.
SHIRLEY TEMPLE Enfant prodige plasmata per incarnare un’infanzia irreale a misura di adulto. Bambina senza infanzia che solo da grande inizia a ringiovanire, in bilico tra i sogni da cinema e una realtà senza riccioli d’oro.
VIVIENNE WESTWOOD La stilista anarchica che con i tagli sui suoi vestiti prova a squarciare il buoncostume. La donna sui tacchi alti, quella che nel dubbio “è sempre meglio esagerare”, diventata un classico senza mai smettere di essere avanguardia.
ZAHA HADID L’architetta “nata per superare costantemente le frontiere”.
Dove gli altri vedono progetti impossibili lei vede concetti, forme e nuovi angoli di espressione. Come Jules Verne, immagina qualcosa che non esiste, ma esisterà.
Una donna convinta che l’unica rivoluzione sia la dimostrazione del proprio talento.
Il secondo volume, dal titolo Morgana, L’uomo ricco sono io contiene le storie di:
Oprah Winfrey, Nadia Comăneci, Francesca Sanna Sulis, J.K. Rowling, Helena Rubinstein, Angela Merkel, Madame Clicquot, Beyoncé, Chiara Lubich e Asia Argento.
[[[[[E’ NECESSARIO SCRIVERLO?? Fonte: https://www.mondadori.it/approfondimenti/michela-murgia-chiara-tagliaferri-morgana/ ]]]]
Approfondimento tematico di Orlando
Passaggi importanti da segnalare:
1) L’inizio del romanzo in cui Virginia stessa mette in dubbio, dopo una sola parola, il genere di Orlando, preannunciando i Gender troubles che caratterizzano la storia e mettendo subito l’accento sull’importanza dei vestiti: “Lui- perché non c’erano dubbi sul suo sesso, anche se i costumi dell’epoca lo mascheravano un poco, stava colpendo di taglio la testa di un moro che oscillava dalle travi del soffitto”. P. 21
2) Il cambio di sesso: “Si stiracchiò, si alzò. Rimase completamente nudo. […] Orlando era una donna” p. 114.
3) ““Orlando – vano sarebbe stato negarlo – era diventato donna. Ma sotto ogni altro rapporto, Orlando rimaneva tale e quale quello di prima. Il mutamento di sesso poteva bensì alterare l’avvenire dei due Orlando, ma per nulla affatto la loro personalità. I due visi rimasero, come lo provano i ritratti, perfettamente simili”. Cap 1
4) La realizzazione dei vantaggi che la nuova condizione le porta. Sulla nave di ritorno a Londra, il capitano la riempie di attenzioni e Orlando si rende conto che tutto ciò che aveva sempre pensato sulle donne erano solo preconcetti : “Ripensò a quando da giovane aveva preteso che le donne fossero obbedienti, caste, profumate e vestite di tutto punto. ‘Ora dovrò pagare in prima persona per quei desideri’ riflettè, ‘perché le donne non sono per natura obbedienti, caste, profumate e vestite di tutto punto. Devono ottenere queste grazie, senza cui non potrebbero godere dei piaceri della vita, con la piu rigida disciplina.” cap. 4
5) i “vantaggi” e le responsabilità della femminilità:
“Ora, bisogna che soddisfi con la mia persona a queste esigenze” pensò; “perché le donne (a giudicare dalla mia breve esperienza del sesso) non sono né obbedienti, né caste, né profumate, né squisitamente acconciate, per natura. Sono grazie che possono giungere a possedere – e senza di esse è loro impossibile goder dei piaceri della vita – soltanto per mezzo della più rigida disciplina. Ecco la pettinatura” continuò “che da sola occuperà un’ora della mia mattinata; e un’altra ora andrà spesa per guardarmi nello specchio; e poi, dovrò stringermi nel busto; e lavarmi e incipriarmi; e mutar gli abiti di seta in abiti di merletto, gli abiti di merletto in abiti di broccatello; e dovrò rimanere casta dal primo giorno dell’anno all’ultimo…” Agitò impaziente il piede, e mostrò qualche pollice di gamba. Un marinaio, cui capitò di vedere quello spettacolo da un albero, ne ebbe un colpo tale che perse l’equilibrio, e si salvò solamente per un pelo. “Se la vista delle mie caviglie può causare la morte di un onest’uomo, il quale avrà, senza dubbio, una moglie e dei figli da mantenere, è necessario che io per amor dell’umanità le tenga coperte.” Così rifletteva Orlando. Pure, le sue gambe contavano fra le sue principali bellezze. E venne a meditare sulla stranezza della costrizione imposta alla donna di tener coperte le sue bellezze perché i marinai non cadano dai pennoni. «Che il canchero se li porti!» esclamò, comprendendo per la prima volta ciò che, in altre circostanze, le sarebbe stato insegnato fin da bambina, cioè la sacra responsabilità della donna.Cap.4
6) “Ignoranti e meschinelle come siamo, di fronte all’altro sesso» pensava, riprendendo il filo del ragionamento interrotto il giorno innanzi “e difesi da ogni arma come essi sono, mentre ci vietano persino di imparare l’alfabeto» (e da queste parole d’introduzione si comprende come, durante la notte, fosse intervenuto qualche nuovo fattore a farla propendere per il sesso femminile, poiché il suo linguaggio era piuttosto quello di una donna che non quello di un uomo, pur essendo il suo tono, in certo qual modo, soddisfatto) “pure… cascano dai pennoni.”Cap 4
7) Riflessione sugli abiti:
“Certe sensibilità si sviluppavano, altre si attutivano. Il cambio delle vesti, dirà qualche filosofo, entrava non poco in tutto ciò. Per quanto sembrino cose di secondaria importanza, la missione degli abiti non è soltanto quella di tenerci caldo. Essi cambiano l’aspetto del mondo ai nostri occhi, e cambiano noi agli occhi del mondo. Per esempio, quando il capitano Bartolus aveva visto le vesti di Orlando, aveva fatto rizzare immediatamente la tenda per lei, le aveva offerto, a tavola, un’altra fetta di manzo, e l’aveva invitata a scendere a terra con lui nella sua scialuppa. Certo è che ella non avrebbe raccolto tanti omaggi, se la stoffa delle sue gonne, invece di scendere in pieghe, avesse modellato le gambe, tagliata a forma di brache. E quando riceviamo certe attenzioni delicate, è dover nostro ricompensarle in qualche modo. Orlando aveva fatto la sua brava riverenza; s’era compiaciuta di accettare; aveva lusingato il brav’uomo, come certo non avrebbe fatto se i suoi eleganti pantaloni fossero stati una sottana, e la giubba gallonata un corpetto di raso. Così si potrebbe sostener con qualche ragione che sono gli abiti che portano noi, e non noi che portiamo gli abiti; noi possiamo far sì che essi modellino per bene un braccio, o il petto, ma essi modellano il nostro cuore, i nostri cervelli, le nostre lingue a piacer loro.” Cap4
8) Preceduto dalla descrizione della fitta nebbia che simboleggia la natura oppressiva delle regole vittoriane e delle convenzioni sociali, nel quarto capitolo, il bersaglio è il contesto sociale e politico esistente a Londra, durante l’epoca vittoriana, in riferimento alla condizione della donna.
“Non c’era giardino, per quanto severo fosse il suo primitivo disegno, il quale non avesse il suo folto d’alberi, la sua foresta vergine in miniatura, il suo labirinto. La luce che filtrava nelle camere dove i bimbi aprivano gli occhi alla vita non poteva essere che di un verde discreto, e la luce che penetrava nelle stanze dove vivevano gli adulti giungeva attraverso cortine di felpa violacea o marrone. Ma la trasformazione non si limitava a esteriorità. L’umidità invase gli spiriti. In uno sforzo disperato di avvolgere i loro sentimenti in un po’ di tepore, gli uomini si diedero a provare un espediente dopo l’altro, e fasciarono amorosamente l’amore, la nascita e la morte in un repertorio di belle frasi. Un divario si andò scavando fra i due sessi. Non si tollerò più nessuna conversazione libera. Sotterfugi e ipocrisie vennero ampiamente praticati da ambe le parti. E allo stesso modo con cui fuori crescevano a dismisura edera e sempreverdi, nell’interno delle case si manifestava un’uguale fecondità. La vita di una donna normale era diventata una serie di puerperi. A diciannove anni ella si sposava, a trenta era madre di quindici o diciotto figli; perché i parti gemellari-abbondavano. Così sorse l’Impero Britannico, e così – come porre, ahimè, un freno all’umidità? essa invade i calamai tanto quanto il legname – le frasi si gonfiarono, gli aggettivi pullularono, la lirica si trasformò in epica, e bagattelle che avevano riempito una colonna sotto forma di un articolo divennero enciclopedie in venti o trenta volumi. Cap5 filmografia: Orlando, my Political Biography, Paul B. Preciado, 2023
Approfondimento su God save the queer
Pagg.17-18 8 (EDIZIONE???) Senza maschi
Analizzando il cristianesimo cattolico, Michela Murgia osserva come gli uomini all’interno della comunità religiosa si pongono sempre in posizioni di potere mentre la pratica della fede è ad uso quasi esclusivo di donne e bambini: questo perché in una struttura maschilista e patriarcale, la fede viene percepita come qualcosa di poco virile. “La maschilità tossica non ammette chi manifesta in maniera troppo aperta gesti ispirati alla misericordia, alla dolcezza d’animo, alla cura e alla volontà di perdono, considerate mollezze di cuore delle femmine. Il cristianesimo col suo Gesù morto inchiodato alla croce o il cuore esposto grondante di sangue, non è una religione per maschi Alfa”.
Pagg. 28-29 Una fede a pezzi
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La filmografia
Narrare di Virginia Woolf e delle sue opere
attraverso film, musiche, documentari,
in italiano e in inglese. O ascoltando la sua voce