La Prima Guerra Mondiale attraverso il vuoto de ‘La stanza di Jacob’. Nadia Fusini: come Woolf rivoluziona il modo di raccontare la guerra

 

Nadia Fusini, sottolinea l’Italian Virginia Woolf Society, con la nuova traduzione, edita da Feltrinelli, di ‘La stanza di Jacob‘, “regala nuova voce al primo romanzo sperimentale di Virginia Woolf, pubblicato nel 1922 e destinato a cambiare lo stile narrativo dei personaggi”.
“Per Woolf contano il ritmo e la forma del romanzo – spiega Nadia Fusini –. Jacob’s room è il romanzo che registra una rottura: è costruito intorno ad un personaggio che non c’è. Non viene neppure detto cosa è accaduto, come è morto. La guerra entra solo nel nome del personaggio, Jacob Flanders, dove Flanders è uno dei luoghi delle peggiori battaglie della Prima Guerra Mondiale (Flanders Fields, Campi delle Fiandre, tra Belgio e Francia, è il nome inglese abituale per indicare i campi di battaglia della Grande Guerra, ndr). Di lui restano delle vecchie scarpe. La vita di Jacob è raccontata attraverso memorie, emozioni, sensazioni, attraverso le ‘stanze’ della sua breve esistenza”.
La novità introdotta da Virginia Woolf ne La stanza di Jacob “è muoversi – spiega l’esperta – attorno all’assenza del protagonista principale. Jacob è raccontato in maniera indiretta attraverso le percezioni e ricordi di altri. E’ opera piena dell’emozione del tempo perduto per un giovane che dovrebbe essere impegnato nella sua formazione. Il vuoto domina la struttura del romanzo. Woolf racconta nel suo diario di aver scritto seguendo l’istinto della parola’. E’ un romanzo che procede per dissolvenze, con una tecnica più vicina al cinema o alla pittura rispetto ai canoni del romanzo. E’ scritto a ritmo, non a trama e infatti viene letto, all’epoca, con disagio”.
Woolf dice, terminata la scrittura del romanzo, di “aver trovato, a 40 anni, la sua voce”.
Elisa Bolchi, dell’Italian Virginia Woolf Society, aggiunge: “‘La stanza di Jacob’ è occasione, per le scuole, di parlare della guerra da un punto di vista diverso. Non solo il punto di vista maschile, il fronte, i soldati. Ma di parlare di ciò che ha prodotto la guerra come il vuoto del personaggio principale, che è la scomparsa di un’intera generazione, e poi portare il punto di vista della donna, della madre che mette al mondo carne da macello. E’ un modo interessante per affrontare la narrazione della Prima Guerra Mondiale nei licei”.

Questo video su Virginia Woolf e la guerra – La stanza di Jacob può essere spunto per un approfondimento legato alla I Guerra Mondiale per la partecipazione al concorso nazionale per scuole e università ‘Sulle vie della parità’ nella sezione dedicata a Virginia Woolf. Qui tutte le informazioni.

Questo video fa parte del ciclo di approfondimenti de ‘Il faro in una stanza’ 2020 promosso dall’Italian Virginia Woolf Society. Qui il link a tutte le presentazione tenute da esperte quali Liliana Rampello, Nadia Fusini, Elisa Bolchi, Sara Sullam.
I video sono anche disponibili nella playlist del canale youtube Virginia Woolf Project ‘Il faro in una stanza 2020’